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Discussione: parametri di sfdisk nello script di installazione di ubuntu (per hd interno)

  1. #1
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    parametri di sfdisk nello script di installazione di ubuntu (per hd interno)

    Come suggerito da ethereal posto nel forum la mia domanda:

    Ciao, mi sono finalmente deciso a mettere linux sulla mia xbox.

    Il fatto è che vorrei installarlo sul disco interno, naturalmente senza cancellarmi tutti i giochi che ci sono sopra.

    Mi son letto i tutorial che hai scritto (grande sbattone), ma manca la parte sulla quale ti sto chiedendo.

    Dunque mi sono messo a leggere info su free60. ed ho trovato il seguente script

    Ubuntu11.10 - Free60

    Premesso che non sono a zero con linux, qua al lavoro ne ho messo su uno (debian squeezy) che fa da mail server, db e da web server, con tutti i crismi, php, fastcgi ecc..ecc.. quindi me la potrei cavare.

    Qualcuno ha mai provato a modifricare i parametri passati a sfdisk da quello scripr per non fargli partizionare tutto l'hard disk, ma solo gli ultimi X gigabites?

    Devo usare molta cautela perchè a casa non possiedo un hard disk abbastanza grande per backuppare tutti i giochi che ho, e quindi non posso lavorare con grande tranquillità, deve andare bene al primo colpo!

    Riesci a darmi una mano?
    Ultima modifica di 11110111011; 07-05-12 alle 15: 33

  2. #2
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    Caspita, il fatto che gli hard disk abbiano una tabella di partizione solo sulle devkit complica un pò la questione, proverò questo workaround che credo dovrebbe funzionare.

    1) Backup di tutto il contenuto dell'hard disk della xbox
    2) Installazione di linux "normale", tutto il disco sarà partizionato in ext3
    3) attacco il disco al pc e ridimensiono la partizione ext3, lascio gli swap e nascondo tutte le partizioni (si può usare roba come acronis e simili)
    4) riattacco alla xbox e faccio formattare dalla nxe, teoricamente dovrebbe formattare solo lo spazio avanzato
    5) ricopio tutti i dati sulla partizione della xbox.

    Per far partire linux piccola chiavetta usb con su il kernel che punta alla partizione ext3 sull'hard disk.

    In questi giorni proverò, userò un hd esterno da 1tb che mi faccio prestare per il backup... ieri sera ho provato ieri la vecchissima live di gentoo, è bellissimo, anzi emozionante, vedere il boot di linux sul 42'' della xbox
    Ultima modifica di 11110111011; 08-05-12 alle 10: 33

  3. #3
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    1979 (Lo scrivo in notazione decimale, è più corto) :-) pone un quesito sul quale siamo già passati.

    Per ovvi motivi. Molte persone hanno un Hard Disk che utilizzano già come nativo Xbox 360, e non vorrebbero utilizzare uno o più supporti per far girare Linux (Squeeze o Ubuntu) ma vorrebbero utilizzare lo stesso HDD formattato da M$ in XTAF per far girare il proprio codice non firmato.

    Durante uno dei tutorial avevo già fornito una parziale risposta a questa domanda. La riporto qui:

    Questione "Dual Boot" - Non so se affrontarla separatamente perchè significa andare parecchio in fondo ai dettagli tecnici della struttura dell'HDD della Xbox.
    Allora:
    Ogni HDD della Xbox 360 contiene 3 partizioni.Le prime due sono uguali per tutte le dimensioni degli HDD. L'Offset di queste partizioni è da 0x0 a 0x0x130eb0000.
    La terza partizione inizia a 0x130eb0000 e utilizza tutto lo spazio disponibile a seconda della dimensione dell'HDD. Sarebbe la partizione principale, dove sono salvati i giochi, i salvataggi, ecc...). Quindi supponendo che si vuole avere 60 GByte per la Xbox e 60 GByte per Linux:
    La soluzione è quella di creare un marker all'interno della partizione che identifica, a partire dall'offset 0x130eb0000, gli ultimi 60 GByte del disco come già utilizzati e quindi non utilizzabili dalla partizione. In Linux poi si dovrebbe modificare il driver che inizializza il FS per specificare di iniziare il partizionamento a partire dall'offset 0xXXXXXXXXX, nel caso supposto, 60 GB dopo. A quel punto scrivere un nuovo header di 0x12 byte e creare una nuova tabella di partizione.
    Allo stesso tempo mi rendo anche conto, come avevo già detto, che la mole di informazioni è molta, e quindi potrebbe risultare complicato collegare le varie informazioni contenute nelle parti in cui è diviso il tutorial. Io ho fatto il possibile per mantenerle contigue e coerenti.
    Per cui quello che posso consigliare è che, se si hanno dubbi, anche se è lunga, rileggersi i tutorial passo per passo.

    E fidatevi, siete fortunati. La maggior parte di voi non ha mai avuto a che fare con un libro su SQL, ORACLE o Windows Server 2008, dove 800 pagine sono la normalità. Questa è la norma delle pubblicazioni tecniche. Non aspettatevi mai due righe con scritto "si fa così e colì".

    Quindi, cerchiamo di affrontare il problema da tutte le angolazioni possibili:

    Primo Caso: Abbiamo un supporto esterno (es. chiavetta USB. Per testare l'installazione di ubuntu, già 4 GB sono sufficienti, se si vuole utilizzare come sistema operativo, considerate la differenza di protocollo di comunicazione ==> HDD = SATA1 1,5 Gbps --- USB KEY = Max 480 Mbps (circa 300 Mbps pratici). Vogliamo avviare Linux.
    Dovete tenere ben presente che noi allo stato attuale attuiamo la soluzione di un custom kernel con (opzionale) un custom initramfs.

    Questo vuol dire che non abbiamo la situazione classica di un sistema desktop o server in cui viene caricato un bootloader al momento dell'installazione (es. GRUB o LILO) che a sua volta si occupa di caricare l'initramfs e il kernel.
    Quindi abbiamo bisogno di un ulteriore supporto (es. CD-ROM, o altra chiavetta USB) che contenga il nostro Kernel e l'initramfs. Ed è la sua posizione che va indicata nel kboot.conf quale parametro di root. Se il root non viene trovato il sistema operativo va in panic.

    Per questo motivo è stato implementato per LibXenon il file system ext2fs e fat ed ntfs.
    Questi moduli vanno utilizzati nella compilazione di XeLL che quindi inizializza il filesystem e rende possibile inserire il kernel (vmlinux o xenon.elf a seconda di come l'avete chiamato) all'interno dello stesso supporto che contiene la partizione d'avvio del sistema operativo.

    Ma c'è un problema. Per motivi che esulano da questa discussione e che spero la maggior parte di voi conosca, XeLL non può in alcun modo superare la dimensione di 256 KByte. Se questo accade andiamo in crash. Ma ext2fs e nfts sono pesanti e quindi la dimensione di 256 KByte viene inesorabilmente superata. Al tempo in cui stavo guardando la cosa insieme con Ced2911 una soluzione percorribile in questo senso non era stata implementata benchè teoricamente esista ed è nell'apportare un differente formato di compressione (XZ o 7Z) al binario.
    Per un'infarinatura sui FS, ext2fs è il formato che viene utilizzato dal sistema operativo Linux per la sua partizione contenente boot loader e kernel.
    Il FAT invece è un FileSystem universale, supportato sia da Linux che da Windows ed è possibile far caricare un bootloader ed un kernel anche da una partizione FAT (16).

    Per riassumere quindi, al momento questo metodo è cassato.

    Secondo Caso.
    E' quello che ho sommariamente descritto anche nell'altro tutorial e che ho riportato qui.

    Allora, per chi vuole approfondire anche a livello visuale, vi rimando sul sito del progetto free60.org che contiene una spiegazione abbastanza esauriente a riguardo.

    Come ho già accennato, funziona così. Un file system, identificato da una partizione, viene scritto da es. (0x0000000000000000) a es. (0xFFFFFFFFFFFFFFFF) in un Hard Disk.
    Fra una partizione e l'altra c'è un marker che ne segnala rispettivamente la fine e l'inizio.
    Nel caso Xbox 360 le due partizioni XTAF e EXT3 fra di loro apparentemente non si contrastano, anzi meglio, nemmeno si vedono. Ma ovviamente, non essendoci modo di modificare il partizionamento XTAF eseguito da M$ durante la formattazione dell'HDD ed essendo lo script per Ubuntu su Linux previsto per essere implementato su uno spazio vuoto, è molto facile che applicando le due partizioni su uno stesso supporto, avvenga una corruzione dei dati, e questo ve lo do per certo.

    Una soluzione è quella che ho contemplato già:
    Aprire il disco con un editor esadecimale, utilizzando gli indirizzamenti che vi ho fornito, per marcare come NON DISPONIBILE lo spazio destinato alla partizione Linux (ovviamente da fare DOPO aver formattato l'HDD in XTAF). In questo modo le due partizioni non si accavallerebbero mai e sarebbe possibile avere due sistemi sullo stesso supporto.

    Ma la spiegazione qui VI VIENE DATA A SCOPO ESCLUSIVAMENTE TEORICO! SIETE LIBERI DI PROVARE E TESTARE SE LO DESIDERATE, ma giocare con un editor esadecimale significa imputtanare irrimediabilmente un file system se non si sa quello che si sta combinando ed è meglio non avere responsabilità.


    Terzo Caso (come richiesto da 1979).

    Posta l'introduzione fornita nel secondo caso, lo script .sh disponibile su Free60.Org è fin troppo semplice per permettere le modifiche accennate e non è adeguato.
    E' per questo che, a prescindere dal risultato che si vuole conseguire, consiglio, come ho già fatto, di utilizzare il preseed come metodo di installazione. Con quello è già possibile svolgere operazioni avanzate sul partizionamento del disco.


    Cos'è che dobbiamo essere capaci di fare? Semplice. Dire a Linux di iniziare a scrivere la sua partizione non dall'inizio del disco ma da un certo punto verso la fine del disco.

    Cosa potrebbe succedere però?

    Che se non si applica il secondo metodo, ovvero se non si inserisce un vero e proprio marker logico sull'HDD per delimitare le partizioni, la partizione XTAF di Xbox 360 non vedrà mai la partizione EXT3 quindi se per esempio abbiamo un disco di 100 GB, e facciamo il nostro bel magheggio dando alla partizione EXT3 20 GB alla fine del disco, ci dobbiamo ricordare di non scrivere mai più di 80 GB di giochi e applicazioni sull' XTAF altrimenti ci ritroveremo con entrambi i Filesystem corrotti.

    Ethereal.
    Pa0l0ne and ilario like this.

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  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da Ethereal Visualizza Messaggio
    E fidatevi, siete fortunati. La maggior parte di voi non ha mai avuto a che fare con un libro su SQL, ORACLE o Windows Server 2008, dove 800 pagine sono la normalità. Questa è la norma delle pubblicazioni tecniche. Non aspettatevi mai due righe con scritto "si fa così e colì".
    Amen! Il "like" e il "quote" non sono abbastanza per esprimere quanto mi trovo d'accordo con questa affermazione!

  5. #5
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    Originariamente inviato da Ethereal
    E fidatevi, siete fortunati. La maggior parte di voi non ha mai avuto a che fare con un libro su SQL, ORACLE o Windows Server 2008, dove 800 pagine sono la normalità. Questa è la norma delle pubblicazioni tecniche. Non aspettatevi mai due righe con scritto "si fa così e colì".

    XD XDDDD quando stampai, in casa mia con la mia laser mono, tutti i libri della mcse windows 2003 dovetti ricaricare 4 volte il toner e comprare uno scatolone di carta!! XDDD


    provo prima il workaround, poi se non funzia vedremo l'installazione debootstrap

    spero funzioni cmq ;P
    Ultima modifica di 11110111011; 08-05-12 alle 11: 29

  6. #6
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    Non ti va col debootstrap, '79.

    Come vedi, lo script che inizializza fstab è troppo semplice.

    Idem, se partizionando in ext3 non parti dalla fine del disco, qualunque workaround non ti funziona, semplicemente perchè la XTAF non viene vista da Ubuntu e XTAF non vede la EXT3.

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  7. #7
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    XD XDDDD quando stampai, in casa mia con la mia laser mono, tutti i libri della mcse windows 2003 dovetti ricaricare 4 volte il toner e comprare uno scatolone di carta!! XDDD
    Infatti io mi ci sono bruciato gli occhi sullo schermo ^_^

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  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da Ethereal Visualizza Messaggio
    Non ti va col debootstrap, '79.

    Come vedi, lo script che inizializza fstab è troppo semplice.

    Idem, se partizionando in ext3 non parti dalla fine del disco, qualunque workaround non ti funziona, semplicemente perchè la XTAF non viene vista da Ubuntu e XTAF non vede la EXT3.

    non potrei cavarmela non superando manualmente la dimensione in dati sulla parte xbox? un pò come la partizione nascosta dentro a un volume come fa truecrypt?

  9. #9
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    Siamo sempre lì, però.

    Diciamo che tu utilizzi, per esempio, una chiave USB da 32 GByte, formattata precedentemente in FAT32. Dalle impostazioni di sistema scegli di formattarne soltanto 16 in XTAF.

    Bene, tu hai altri 16 GB di spazio libero. Rimane però da fare il partizionamento di Linux, che dovrà avere un filesystem che inizia da fine disco altrimenti la sovrapposizione dei dati si verifica.

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  10. #10
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    Si, quello che cercherei di fare è la rovescia, con i programmi, spostare l'inizio della partizione linux a installazione avvenuta, non la fine.

    Ma mi son scordato l'hd della xbox a casa..

  11. #11
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    '79, non si tratta di spostare la fine della partizione.

    Io, descrivendo i possibili scenari, non ho parlato solo di teoria, ma di risoluzioni pratiche che ho già attuato e verificato essere funzionanti.

    Si tratta di spostare l'inizio della partizione alla fine del disco.

    Allora, tu formatta il disco in XTAF tramite dashboard NXE. La partizione verrà scritta da 0x0 a 0xF nel caso di un HDD interno, o da 0x0 a 0x(xxxxxx) in caso di un supporto esterno.

    Ricorda pure che la formattazione di un HDD interno e di un supporto esterno seguono due strade differenti. La prima crea un volume tipo l'esempio che hai fatto tu con truecrypt.

    La seconda crea un numero predefinito di file corrispondenti alla dimensione che si è deciso creare la partizione XTAF. Quei file non sono altro che blocchi contigui preallocati che definiscono la partizione stessa, il cui contenuto è celato all'interno e presenta dei random data se ispezionati con un visualizzatore esadecimale.

    Poi prendi l'HDD e lo monti con il programma X.

    Non sarai in grado di vedere la partizione, perchè l'header dell'XTAF non è riconosciuto dai programmi di partizionamento.

    Se tu adesso installi Ubuntu o Debian, senza specificare da dove deve iniziare la partizione EXT3, il setup la creerà all'inizio del disco. Già in quel momento hai ottenuto una possibile corruzione della partizione. Anche se riapri il tuo programma X, e sposti fisicamente la partizione alla fine la corruzione ci sarà comunque perchè inizialmente hai scritto i dati in altri settori.

    Per questo, ribadisco, la soluzione è il secondo o terzo caso. Il terzo caso rappresenta la via più semplice. Tramite partizionamento manuale del disco, far iniziare la partizione alla fine dei settori (parte più interna del disco). Certo, in questo modo c'è un leggerissimo degrado prestazionale...

    In questo modo non hai bisogno di alcuna post-elaborazione che, comunque, non ti garantisce che inizialmente la partizione non si sia corrotta.

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  12. #12
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    Aggiungo che per un HDD interno la migliore strada è quella descritta come Secondo Caso. Mentre per un supporto esterno, tipo chiavetta, puoi tranquillamente andare con il Terzo Caso.

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  13. #13
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    Sto finalmente facendo il backup dell'hard disk

    seguirò il 2° caso, non pensavo che
    ma di risoluzioni pratiche che ho già attuato e verificato essere funzionanti.
    Il web spesso toglie, purtroppo, il divertimento di scoprirle le cose

  14. #14
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    Beh non ti avrei parlato di soluzioni teoriche, anche se ho capito che il mio interlocutore ha dei fondamenti molto buoni e sa di cosa parliamo.

    Ma la cosa migliore per imparare a mio avviso è quello di mettere in dubbio ogni cosa e testare e scoprire e sperimentare tutto da Zero!

    Anzi, tienimi informato, perchè io in questo periodo non ho per niente tempo ^_^
    11110111011 likes this.

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